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Un arrivederci da BilBOlbul

Giunto alla sua XV edizione, BilBOlbul termina il suo percorso di festival per riproporsi in futuro con un nuovo nome e nuove forme.

È una decisione maturata nel tempo, che non dipende da problemi relativi a una possibile prosecuzione, né dal punto di vista del lavoro interno all’associazione Hamelin né da quello del sostegno di istituzioni e sponsor.

Si tratta piuttosto della convinzione che dal 2007, anno della prima edizione, ad oggi il contesto culturale in cui ci muoviamo sia molto cambiato e che sia d’obbligo ripensare a ciò che davvero è necessario fare.

Uno dei motivi che ci hanno spinto a far nascere il festival è stato contribuire a rendere più consapevole la città di Bologna della sua ricca tradizione (e dell’altrettanto ricco panorama contemporaneo) nell’ambito della cultura del fumetto: crediamo che questo sia accaduto. Bologna ha risposto con incredibile energia alla sollecitazione di BilBOlbul, e la sua specificità ha reso possibili proposte e iniziative che sarebbe stato più difficile realizzare altrove.

D’altra parte, in questi quindici anni il posizionamento del fumetto nell’immaginario, nelle librerie, nella pratica di lettura del nostro Paese è radicalmente mutato: si sta vivendo un momento decisamente positivo, grazie soprattutto al successo del graphic novel e alla nuova affermazione del manga.

Aumentano gli editori, i progetti editoriali, le iniziative volte a promuovere nuovi talenti, le lettrici e i lettori; i festival si sono moltiplicati in tutta Italia mentre le grandi manifestazioni letterarie accolgono sempre più il fumetto nei loro programmi; le istituzioni iniziano ad accorgersi delle potenzialità di questo linguaggio e fioriscono le iniziative a sostegno di chi se ne occupa.

Ci sentiamo di dire che BilBOlbul è stato un agente di questo cambiamento, un tassello utile allo sviluppo del fumetto in Italia. Ed è stato anche un punto di riferimento per una comunità di artiste e artisti, lettrici e lettori, professioniste e professionisti che negli anni ha trovato a Bologna uno spazio fertile dove incontrarsi, far nascere progetti, esprimersi, discutere, imparare.

Proprio la soddisfazione per i risultati ottenuti è anche la motivazione che ci spinge a chiederci se davvero sia ancora così importante fare un festival a Bologna.
Crediamo che siano ancora tanti i fronti su cui è urgente impegnarsi oggi, nel campo del fumetto: dalla formazione all’incremento del pubblico (in particolar modo di quello più giovane), dalla critica alla promozione di opere, autrici e autori che possano spingere il linguaggio verso nuove direzioni di ricerca. Nutriamo un desiderio forte di impegnarci su questi fronti e piena fiducia nella capacità di Bologna e del pubblico storico di BilBOlbul di rinnovare l’accoglienza; ma non crediamo più che un festival sia lo strumento migliore per portare a compimento queste azioni.

Non si tratta di un addio, ma di un arrivederci. Per rinnovarsi occorre sempre un periodo di riflessione e “semina”, e la pazienza di far germogliare le idee. Ne avrete notizia presto.

Nel frattempo, vogliamo ringraziare tutte le persone e le realtà che hanno contribuito a immaginare, progettare, realizzare, trasformare BilBOlbul nel corso di questi anni: le istituzioni pubbliche e i partner privati che ci hanno sostenuto per tutto questo tempo; gli spazi e i soggetti culturali che hanno arricchito con le loro proposte e il loro lavoro la programmazione del festival; le artiste e gli artisti che lo hanno attraversato con la loro presenza e le loro opere; gli editori e le librerie, spazi fondamentali per la diffusione del fumetto che abbiamo visto compiersi nell’ultimo decennio; le volontarie e i volontari senza cui davvero non sarebbe stato possibile arrivare fino a qui; e naturalmente il pubblico che ci ha seguito con attenzione e stima e che è cresciuto insieme a noi.

Grazie davvero.

Ci risentirete presto.

Hamelin

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