Poetic Tools Political Bodies
"Poetic Tools Political Bodies è un progetto in corso che vuole investigare, in maniera intersezionale, quali immagini e forme definiscono l’identità corporea femminile.
Nato da una sperimentazione su me stessa, la serie è diventata un progetto collettivo sulla consapevolezza del nostro corpo, grazie al coinvolgimento di altre donne intorno a me. Il lavoro consiste in una serie di immagini monocromatiche realizzate direttamente all’interno della camera oscura con la tecnica del clichè-verre. Tramite questa tecnica analogica, il supporto di vetro diventa il negativo che entrando in contatto diretto col corpo elimina la barriera della macchina fotografica e permette di aggiungere fisicità alla stampa finale.
La parte del corpo rappresentata è il capezzolo femminile, bizzarro terreno di scontro e censura nell’epoca delle reti sociali. Lontano dall’iconografia rappresentata dal fenomeno female gaze, ossia dello sguardo femminile in ambito fotografico, la superficie corporea come mezzo performativo è fissata sulla carta come una mappa topografica. Queste parti corporee erogene vengono isolate come un paesaggio biologico visto attraverso la lente di un microscopio, l’occhio di chi guarda è immerso dentro le pieghe venate della cute come un esploratore perso nella Rift Valley."
INAUGURAZIONE MERCOLEDì 1 DICEMBRE H18
Nato da una sperimentazione su me stessa, la serie è diventata un progetto collettivo sulla consapevolezza del nostro corpo, grazie al coinvolgimento di altre donne intorno a me. Il lavoro consiste in una serie di immagini monocromatiche realizzate direttamente all’interno della camera oscura con la tecnica del clichè-verre. Tramite questa tecnica analogica, il supporto di vetro diventa il negativo che entrando in contatto diretto col corpo elimina la barriera della macchina fotografica e permette di aggiungere fisicità alla stampa finale.
La parte del corpo rappresentata è il capezzolo femminile, bizzarro terreno di scontro e censura nell’epoca delle reti sociali. Lontano dall’iconografia rappresentata dal fenomeno female gaze, ossia dello sguardo femminile in ambito fotografico, la superficie corporea come mezzo performativo è fissata sulla carta come una mappa topografica. Queste parti corporee erogene vengono isolate come un paesaggio biologico visto attraverso la lente di un microscopio, l’occhio di chi guarda è immerso dentro le pieghe venate della cute come un esploratore perso nella Rift Valley."
INAUGURAZIONE MERCOLEDì 1 DICEMBRE H18