Maria Nadotti

Maria Nadotti è giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice; scrive di teatro, cinema, arte e cultura per testate italiane ed estere; collabora con "Internazionale" e sul sito di Doppiozero tiene un blog intitolato ‘in genere’.
È autrice di Silenzio = Morte: Gli USA nel tempo dell’AIDS (Anabasi, 1994); Cassandra non abita più qui (La Tartaruga, 1996); Sesso & Genere (il Saggiatore, 1996); Scrivere al buio (La Tartaruga, 1998); Prove d’ascolto (Edizioni dell’asino, 2011); Trasporti e traslochi. Raccontare John Berger (Doppiozero, 2014); Necrologhi. Pamphlet sull’arte di consumare (il Saggiatore, 2015); e coautrice di Nata due volte (il Saggiatore, 1995).
Ha ideato e curato vari libri tra cui: Off Screen: Women and Film in Italy (Routledge, 1988); Immagini allo schermo: La spettatrice e il cinema (Rosenberg&Sellier, 1991); Elogio del margine: Razza, sesso e mercato culturale (Feltrinelli, 1998); Il cinico non è adatto a questo mestiere: Conversazioni sul buon giornalismo (Edizioni e/o, 2000); Modi di vedere (Bollati Boringhieri, 2004); Dieci in paura (Edizioni Epoché, 2010); La speranza, nel frattempo. Una conversazione tra Arundhati Roy, John Berger e Maria Nadotti (Casagrande, 2010); Riga 32 - John Berger (Marcos y Marcos, 2012) e, in collaborazione con John Berger e Selçuk Demirel, What Time Is It? (Nordica, Spagna 2018; Notting Hill Editions 2019; et al.).
Curatrice e traduttrice italiana dell’opera di John Berger, è autrice di due mediometraggi documentari: Elogio della costanza (2006) e Sotto tregua Gaza (2009).
 

incontro sabato 28 nov H 10:00 online

Dall'autorappresentazione del corpo alla sua cancellazione

Corpi pensanti, corpi in divenire vs malleabili effigi del nulla

con Maria Nadotti

Quando si parla di corpo nell'arte, si intende spesso il corpo femminile. Perché? Attraverso la lettura critica delle immagini prodotte da artiste diversissime tra loro - da Frida Kahlo a Käthe Kollwitz, da Louise Bourgeois a Mona Hatoum -, ma anche dalla pubblicità e dalla comunicazione politica, Maria Nadotti disegna una panoramica di corpi che provano a dirsi da sé. 


Durata: 1h

in collaborazione con Erasmus Mundus in Culture Letterarie Europee, Accademia di Belle Arti di Bologna